"La Via del Qigong"

AG00024_.gif (5336 bytes)

Storia recente del Qigong

Influenze esterne nello sviluppo del Qigong

Origini e significato del nome Qigong

Energia vitale nelle altre culture

Applicazioni Mediche del Qigong

Accenni al pensiero cinese

Classificazioni del Qigong

Principi teorici del Qigong

Qigong statico: posizioni base

ED00071A.gif (1839 bytes) 

Articoli pubblicati

"Ba Duanjin" (gli "Otto Broccati")

Uno strumento prezioso

Il Sorriso ed il Qigong

  AG00037_.gif (6684 bytes)

 

BD04914_.WMF (9186 bytes)

Per informazioni, contattami all'email:

 

Tu sei il visitatore numero:

Pagina aggiornata il: 01/02/2015

Qigong Statico

 

Posizioni base:

        Le posizioni in cui si può praticare il Qigong statico sono molte, e molti sono i motivi per cui se ne può scegliere una invece di un’altra. Ci sono posizioni più adatte per persone deboli o malate, per degenti in ospedale, o per chi non ha, soprattutto all’inizio, una capacità di concentrazione ben sviluppata. Altre posizioni sono invece più adatte a persone in buona salute o a chi lo ha già praticato in passato, sviluppando una capacità migliore di concentrazione e di rilassamento. Qui di seguito analizzo ed introduco solo le più conosciute ed utilizzate nel lavoro statico fatto con una postura eretta, mentre esistono poi innumerevoli forme e posizioni utilizzate anche per la pratica da seduti o sdraiati, oltre a tutte quelle che si evolvono trasformandosi l'una nell'altra durante la pratica in movimento.

ZHAN ZHUANG ( lett. "Stare come un palo"): posizione eretta. In essa l’attenzione è posta al rilassamento delle gambe, che sono leggermente flesse, ai piedi che hanno tra loro una distanza compresa fra la larghezza delle anche e quella delle spalle. La schiena è dritta con i glutei leggermente ruotati in avanti, in modo da tendere ad annullare la curva naturale della colonna vertebrale. Le spalle sono rilassate in fuori, il torace è basso, il collo esteso, in modo da continuare la linea dritta di tutta la colonna. Le braccia sono rilassate lungo i fianchi. La testa è rivolta verso l’alto, con il mento appena in dentro. Lo sguardo è rivolto all’infinito, leggermente più in basso dell’orizzonte.

        Questa è una delle più antiche posizioni del Qigong statico in Cina. Si hanno prove della sua utilizzazione già intorno all’inizio della nostra era, durante la dinastia Han (206 a.C. – 220 d.C.), ma è molto probabile che le sue origini siano anche molto più lontane nel tempo. E’ spesso soprannominata anche "Posizione dell’albero", e si pensa che le origini strutturali e funzionali di essa siano connesse ad un’attenta osservazione dell’albero che con le radici in profondità si mantiene forte e solido, prendendo il nutrimento che, attraverso il fusto, il tronco e la chioma, porta fino alle foglie più alte; allo stesso tempo, tende in alto verso il cielo, da dove prende energia dal sole, dalla pioggia, rimanendo stabile, ma morbido e tranquillo al vento, che lo fa ondeggiare senza turbarlo o abbatterlo.

QI SHI (lett. "stare in piedi stabilmente" o "posizione d’inizio") Questa è la posizione d’inizio di tante forme di Qigong, Taiji quan e arti marziali cinesi. Qui tutto il corpo è rilassato, i piedi sono aperti, alla stessa distanza delle proprie spalle, con le punte rivolte verso l’interno, le braccia cadono pesanti lungo i fianchi, con le dita delle mani tese ma rilassate, i palmi rivolti verso il corpo; il respiro è regolare e lo sguardo è fisso davanti a sé.

        La posizione appena descritta è fisicamente identica a quella chiamata Zhanzhuang, quello che la fa diversa è l’intenzione, che la rende "posizione d’inizio" di una forma dinamica o, in ogni caso più complessa anche nel Qigong statico – dinamico. In ogni modo, se questa è la differenza tra le due, per alcuni maestri, in genere sono interscambiabili, tanto che anche questa può essere mantenuta a lungo per un lavoro completamente statico, fino anche a tre quarti d’ora senza interruzione.

        Al di là delle differenze di denominazione, comunque, fisicamente ed energeticamente, questa maniera di stare in piedi è importantissima nel lavoro del Qigong, perché in questo modo tutti i percorsi del Qi sono aperti completamente ed esso scorre più libero e fluente, sia nei 12 Jingluo (i meridiani principali), sia in quelli straordinari: Remai, Dumai, Daimai, ecc. Se le spalle sono contratte, vi si accumula una gran quantità di Qi e Xue (sangue); appena queste si rilassano, il blocco di Qi e Xue si trasforma in una forte ondata verso le spalle stesse, fino alle mani, così si possono avere alcune sensazioni sulle punte delle dita come: gonfiore, addormentamento, calore …

TI BAO SHI ( lett. "forma del portare in braccio") Posizione che è stata soprannominata anche "Abbracciare la palla all’altezza della cinta", perché in questo modo si descrive più facilmente la forma da prendere con le braccia. Infatti, la posizione è quella in cui si sostiene una grossa palla all’altezza dell’addome, con le mani rivolte entrambe verso la zona del Dantian inferiore(c.a. tre dita sotto l’ombelico) e le dita di ogni mano rivolte verso le corrispondenti. Le due mani sono a circa un pugno di distanza una dall’altra. Per il resto la posizione è quella dello Zhanzhuang, che abbiamo già visto. Questa forma lavora molto approfonditamente, in particolare sull’addome e sul sistema digerente, sul fegato, oltre che sul sistema nervoso centrale e periferico. Va usata meno dalle donne durante il periodo mestruale, quando l’attenzione va spostata preferibilmente verso il Dantian medio (al centro del torace) o, se se ne ha esperienza, sui reni.

CHENG BAO SHI (Lett. "forma del mantenere/sostenere in braccio") Anche questa posizione ha un soprannome che ne descrive più esplicitamente la forma: "Sostenere la palla all’altezza del torace, o delle spalle". Le braccia sono questa volta più in alto, con i gomiti rilasciati e le mani rivolte verso il torace, dove, proprio nel centro, sulla linea dei capezzoli, si trova il Dantian medio, punto in cui concentriamo anche l’attenzione della mente. La posizione del corpo, è ancora, per il resto, quella dello Zhanzhuang. Anche questa posizione ha un benefico effetto su molte malattie del corpo. Si usa soprattutto per problemi legati al sistema respiratorio o a quello circolatorio, in particolare per il cuore.

XIUXI SHI (lett. "forma del riposo") Esistono due posizioni che si utilizzano come ‘posizioni di riposo’:

        La prima è quella in cui le mani sono poste, con la zona compresa tra dorso e polso, sulla schiena, all’altezza dei reni. E’ un’ottima posizione per chi soffre di dolori di schiena o ai lombi, o, più in genere per le persone che hanno un vuoto di Yang.

        Nella seconda, invece, le mani sono poste davanti, con i palmi poggiati sul basso ventre, con le dita rivolte in direzione dei genitali. E’ una posizione terapeutica per chi ha problemi in quell’area, o per chi ha, in genere, un vuoto di Yin.

In entrambe le posizioni, le gambe sono completamente rilassate, ma non flesse, i piedi sono ben piantati a terra, le mani sono leggere e rilassate, il respiro è naturale e la lingua è leggermente appoggiata al palato.

MABU ZHAN ZHUANG (lett. "posizione a cavallo" o "posizione del cavaliere") E’ una delle posizioni più usate nel Qigong statico, soprattutto quello più marziale, ma non solo. E’ infatti comune in alcune tecniche di Qigong buddhista ed anche di quello terapeutico, in particolare il "Kongjin gong". La posizione, tenuta con le gambe divaricate e flesse, in modo da essere seduti su uno sgabello invisibile di altezza variabile, è diversa a seconda delle possibilità del praticante, e del tipo di pratica in cui è utilizzata; può essere mantenuta più o meno aperta e più o meno bassa.

        Dal punto di vista della sua utilizzazione pratica, il "Mapu" è una posizione importante per quanto riguarda la circolazione del Qi all’interno del corpo: è ottima per permettere lo scorrimento fluido del Qi nel "piccolo circuito celeste"; buona di conseguenza anche per lavorare su due punti molto importanti nell’agopuntura, il baihui (che si trova sulla cima della testa)e lo huiyin (situato dalla parte opposta, in basso, nella zona perineale), punti che vengono messi in connessione diretta attraverso il mantenimento statico di questa posizione. Per questo motivo, una volta stabilizzati nel "Mabu", si può approfondire il lavoro con tecniche aggiuntive di braccia e mani, o con visualizzazioni e meditazioni.

torna indietro                vai avanti