"La Via del Qigong"

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Storia recente del Qigong

Influenze esterne nello sviluppo del Qigong

Origini e significato del nome Qigong

Energia vitale nelle altre culture

Applicazioni Mediche del Qigong

Accenni al pensiero cinese

Classificazioni del Qigong

Principi teorici del Qigong

Qigong statico: posizioni base

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Articoli pubblicati

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Uno strumento prezioso

Il Sorriso ed il Qigong

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Pagina aggiornata il: 01/02/2015

Origini Storiche del Qigong

 

        Il Qigong, come parte importante della Medicina Cinese, ha delle origini risalenti ad alcuni millenni prima di Cristo. Gli antichi Cinesi erano un popolo di coltivatori, che ha imparato i principi del Qigong naturalmente, osservando i cicli di semina e raccolto, di vita e morte. Un contadino coltiva le sue messi prendendosi cura di loro, assicurandosi che prendano il giusto nutrimento dalla terra e dal sole, curando il suo campo per rimuovere le influenze distruttive e patogene. Come nella coltivazione, il Qigong richiede attenzione costante quotidiana, specialmente durante le prime ore del giorno. I primi stadi della pratica del Qigong sono i più importanti, per assicurarsi che i semi del Qi germoglino e mettano forti e profonde radici. Una pianta in salute è piena di linfa vitale (il Qi). E’ flessibile, ma forte. Ondeggia con il vento, ma non si rompe. Quando la pianta è malata, appassita o morta, è dura, rigida e si spezza facilmente. In un campo in salute, molte messi sono coltivate, a rotazione. Questo crea un ambiente ricco di minerali, in cui non una singola messe sarà sommersa da eccessivi nutrimenti o si troverà in una terra povera. Allo stesso modo il vasto repertorio di tecniche terapeutiche di Qigong, ci permette effettivamente di avere a che fare con differenti stati di salute e malattia.

        Probabilmente gli esercizi (che possono essere denominati Qigong) più antichi in Cina, sono le danze sciamaniche che imitano il movimento degli animali. Durante la din. Zhou (1028 – 221 a.C.) c’era un rituale popolare per il Capodanno conosciuto come "Il grande Esorcismo" (Da No). Uno sciamano indossava una pelle d’orso sulla testa, con quattro occhi d’oro, come per guardare nelle quattro direzioni. Danzando attraverso il villaggio, seguito da una processione di abitanti che indossavano maschere rappresentanti gli animali dello zodiaco (dragone, tigre, cavallo, …), lui cacciava via le pestilenze e i demoni.

        Simili danze degli animali sono registrate su pannelli di arte rupestre ovunque in Cina. Alcune di queste comprendono uniformi, sequenze di danze prestabilite eseguite da molte persone insieme. Altre raffigurano combinazioni di posture di animali ed esercitazioni militari, dando delle possibili evidenze di un antico legame tra movimenti degli animali, Qigong e arti marziali.

        Il più antico riferimento al Qigong (chiamato "Daoyin" in quel periodo) come pratica terapeutica invece che danza, è un’iscrizione su dodici pezzi di giada, datati sesto secolo a.C., contenenti consigli sul prendere il respiro e permettergli di discendere nel corpo, presumibilmente nel basso addome. Il sinologo J. Needham include una completa traduzione dell’iscrizione nella sua monumentale opera "Scienza e Civilizzazione in Cina": "Quando (il Qi) va giù, diventa calmo. Quando diventa calmo si solidifica, quando diventa solido germoglia. Dopo che è germogliato, cresce. Appena cresce, sarà spinto di nuovo indietro (nella zona alta). Quando sarà stato spinto indietro, raggiungerà la corona della testa. Al di sopra, premerà contro la corona della testa. Al di sotto premerà verso il basso. Chiunque segue questo vivrà, chiunque agisce contrariamente morirà." Questo testo antico potrebbe facilmente descrivere tecniche di Qigong moderne. Coltivando il respiro tranquillo e rilassato, il Qi si accumula e "solidifica", facendo sentire il corpo stabile ed equilibrato. Poi il Qi "germoglia", si muove attraverso tutto il corpo, dalla corona della testa alle piante dei piedi creando vitalità e longevità.

        Molti degli esercizi di Qigong di oggi, sono basati anche su posizioni collegate tra loro, ognuna fluente nella successiva, come in una bella e lenta danza. Ispirate alle antiche danze rituali designate ad alterare la coscienza, che davano, sia all’esecutore sia all’osservatore, una sensazione di unità con il Qi onnipresente. Per alcune di queste danze si credeva conferissero salute e longevità. Quando la figlia del re Wu (514 – 495 a.C.) morì, lui ordinò una pubblica esecuzione della "Danza della Gru", il simbolo del Trionfo e della potenza sulla morte. Intorno allo stesso periodo, Wang Zi-qiao (ca. 550 a.C.) un principe e saggio taoista del regno di Qin, praticò la danza della gru, come simbolo di immortalità. Secondo la leggenda taoista, quando il principe Wang morì, lui ascese al cielo cavalcando una gru.

        Nel classico taoista "Dao De Jing" (lett. Il classico della Via e della Virtù), Laozi, il patriarca del Taoismo, scrive: "Controllando lo yang e lo yin, abbracciando l’Uno, puoi non far sì che loro svaniscano? Concentrando il Qi ed ottenendo l’estrema flessibilità, puoi tu diventare come un bambino? (cap. 10) Le innumerevoli cose sono nutrite da yin e yang, attraverso l’armonizzazione del Qi, loro ottengono l’armonia. (cap. 42)

        Un discepolo di Lao Zi, Zhuang Zi (369 a.C.? – 286 a.C.), nomina il Daoyin per nome: "Inspirando attraverso la bocca mentre si esercita il respiro, Sputando fuori il vecchio respiro ed assorbendo quello nuovo, movendosi come un orso, stirandosi come un uccello, Questa è semplicemente l’arte della longevità! E’ lo scopo di quegli studiosi che praticano il daoyin." (cap. 15) Zhuang Zi ha anche riconosciuto le dimensioni spirituali del Qigong; lui sapeva che coltivando il Qi, la mente poteva diventare aperta e ricettiva. Invece di digiunare dal cibo, i Taoisti preferiscono digiunare dalle parole e dai concetti. "Posso chiedere il significato di ‘digiunare con la mente’?" "Rendi uniforme la tua volontà. Non ascoltare con le orecchie, ascolta con la mente. No, non ascoltare con la mente, ma ascolta con il Qi. … Questo ‘qi’ è un vuoto che è ricettivo verso tutte le cose. Il Dao (lett. Via) è compreso attraverso il vuoto. Il vuoto è digiunare con la mente." (cap. 4)

        Il Taoismo, la tradizione spirituale originata in Cina, è pragmatica e materiale, enfatizza la semplicità (su) e l’armonia con la natura (ziran). Per mantenere il corpo e la mente in salute, i Taoisti, soprattutto quelli che vivevano in maniera austera in montagna, praticavano e sviluppavano molti stili di Qigong. Needham crede che quel Taoismo mescola la saggezza delle tecniche terapeutiche e mistiche dei filosofi – eremiti, con l’abbandono della società alla ricerca di una più profonda verità nella natura, con elementi dello sciamanesimo cinese.

Il Qigong taoista può aver incorporato anche danze dagli animali e posture proprie dello sciamanesimo. Il termine taoista per ‘saggio’, xian (spesso tradotto ‘immortale’ per la preoccupazione taoista verso la longevità), era anticamente una raffigurazione di una sciamano danzante coperto di piume, come imitando un uccello, adesso invece raffigura un uomo ed una montagna, rappresentando così, l'immagine più vicina al senso di 'eremita', colui che vive ritirato in montagna.

        Per quanto riguarda le evidenze di un legame tra movimenti degli animali, Qigong e arti marziali, alle quali abbiamo accennato, noi sappiamo che già nel terzo secolo a.C. esisteva uno sport popolare conosciuto come "Jiao di" (lett. lotta di corna) in cui due uomini disarmati, ognuno indossando pelle e corna di bue, cercavano di combattere l’altro fino a bloccarlo a terra.

        Gli "Annali delle Primavere e Autunni", un documento storico del terzo secolo a.C., contengono importanti riferimenti all’antichità delle danze terapeutiche. Vi leggiamo che durante il regno del mitico Imperatore Yao (ca. 2000 a.C.), grandi alluvioni causarono ristagno e congestione sia sulla terra sia nella popolazione. C. Despeux traduce una parte di questo documento nel suo saggio "Ginnastica, Daoyin: La Tradizione antica": "Le vie dell’acqua erano ostruite e interrotte, così che lo scorrere era pessimo fin dalle sorgenti. Per lo stesso motivo, quando il respiro o l’energia dell’individuo è congestionata e stagnante, i muscoli e le ossa sono contratti e non si flettono bene. Uno allora ordina alcune danze che guidano il respiro ed assicurano che esso si muova attraverso il corpo in un modo armonioso."

        La bibbia della Medicina Cinese, "Huang Ti Neijing" (Il classico della medicina dell'Imperatore Giallo"), compilata nel primo e secondo secolo a.C., raccomanda il Daoyin per curare raffreddamenti e febbri e stati in cui … lo scopo del Daoyin è di diventare come gli antichi saggi che "...erano tranquillamente sereni nel niente, e la vera forza vitale (Zhen qi) li accompagnava sempre; il loro spirito vitale (originale) era preservato all’interno; così, come poteva la malattia colpirli?"

        Il Classico è anche l’origine del canone base della medicina cinese: il medico saggio cura le malattie prima che esse si sviluppino, piuttosto che dopo la loro manifestazione. E’ difficile seguire questo principio nella medicina allopatica, perché la biotecnologia occidentale è spesso incapace di individuare una malattia in uno stadio davvero iniziale. Alcune cellule cancerogene, per esempio, devono moltiplicarsi e crescere per anni prima che si manifestino nei raggi X o nelle analisi del sangue. Sensibilizzando se stessi agli stati di salute e di malattia dell’energia interna, Qi, uno può avere un modo ideale di cominciare un trattamento quando lo squilibrio non è ancora clinicamente manifesto ed è senza sintomi ben definiti. Nella Cina antica il Qigong era trattamento alternativo. Se la prevenzione o il trattamento iniziale falliva, il medico prescriveva delle erbe e/o l’agopuntura.

        Motivi animali riappaiono sempre nella storia e nella pratica del Qigong. Posizioni individuali e stili interi di Qigong furono modellati imitando gli animali Le tipiche posizioni di Qigong nominate dal filosofo taoista Huai Nan Zi (morto nel 122 a.C.) includono: "L’anatra che si bagna", "La scimmia saltellante", "Il gufo sgargiante" e "La tigre che si gira". Dai sistemi di Qigong sviluppatisi negli ultimi secoli derivano: ""Il ruggito del leone", "La scimmia appesa all’albero", "Il serpente che si avvolge in spire", "Il vecchio orso nella foresta", "La gru che vola". Gli studenti di Qigong coltivano le capacità degli animali: equilibrio, flessibilità, grazia, e forza. La cosa più importante: attraverso la pratica si cerca di personificare la salute, la robustezza, e la vitalità degli animali.

        Nel 1973, gli archeologi, vicino la città di Changsha, la capitale della provincia dello Hunan, hanno trovato un reperto che è diventato il grande locus di informazioni sul Qigong antico. Quando hanno scavato la tomba del re Ma (ca. 168 a.C.), in una delle bare hanno trovato un pezzo di seta arrotolato, mezzo coperto dall’acqua. Alto circa 50 cm e lungo 100, il reperto in seta contiene i più antichi disegni di posizioni daoyin, quattro file orizzontali di undici figure ognuna, in tutto 44.L’intera mappa era chiamata "Daoyin tu" (lett. La mappa del daoyin). Le figure dipinte rappresentano quasi tutte le categorie del Qigong moderno: respirazioni, posizioni stanti, movimenti, e auto – massaggio da in piedi, seduto e sdraiato. Molte delle figure si flettono, si stirano, o ruotano. Con questa scoperta è stato possibile, non solo leggere dell’antico daoyin, ma vedere realmente cosa fosse la pratica.

Ritaglio Mawangdui con tecniche di Qigong

        Ci sono didascalie a fianco alla maggior parte delle figure sulla mappa. Alcune delle didascalie sono nomi di animali, tra cui: il falco, il lupo, la gru, il dragone, il gatto, l’orso; forse questi erano i nomi dei movimenti. Altre didascalie descrivono come muovere il corpo: "flettersi alla vita, ondeggiare le braccia," ecc. Molto interessanti sono le didascalie che descrivono le disfunzioni, come malattie di reni, flatulenza, ginocchia doloranti, lombaggine, reumatismi, disturbi gastrici, e ansia, suggerendo che già nel 168 a.C. specifiche tecniche erano usate per trattare specifiche malattie. Questi esercizi potrebbero essere stati comunemente conosciuti come "rimedi caserecci" o forse prescritti da terapisti specializzati.

        Le figure nella "Daoyin tu" rappresentano sia giovani sia anziani, uomini e donne, persone comuni e burocrati. Secondo una studiosa di Taoismo ed insegnante di Qigong, Patricia N.T. Leong, "Il variare genere e abiti nelle figure, sembra indicare che gli esercizi terapeutici e l’aspirazione alla longevità non erano riferite ad una classe, ma erano interesse di un ampio spettro della società. La "Daoyin tu" è il più raffinato esempio della consistenza e continuità delle tecniche terapeutiche del Qigong. Per la maggior parte, gli esercizi sembrano così simili alle posture del Qigong moderno che è possibile dedurne come fossero praticate. I ricchi temi della "Daoyin tu" sono considerati come una tappa lungo la linea percorsa attraverso la fabbrica della storia del Qigong e della sua evoluzione.

        Dopo la "Daoyin tu", la letteratura del Qigong fiorì sempre di più. Nel 142 d.C. un Taoista di nome Wei Boyang scrisse lo "Can Tong Qi" (lett. "L’affinità con l’Albero" – ‘spirituale, terrestre/materiale, e umana’), il primo libro sull’alchimia nella storia dell’Est e dell’Ovest. In esso Wei dimostrò come le teorie di yin–yang, dei cinque elementi, e i simboli provenienti dall’ "Yi Jing", possano essere applicati all’alchimia.

        L’alchimia, per quei primi Taoisti, consisteva nella creazione di un elisir dell’immortalità, sia attraverso elementi del proprio corpo (neidan "alchimia interiore"), sia con l’ingestione di erbe o altre sostanze chimiche (waidan "alchimia esterna"). E’ probabile che entrambi i metodi erano praticati insieme. Gli Alchimisti praticavano delle tecniche respiratorie per raffinare il Qi, e tentavano anche di trasformare il corpo con erbe ed elisir.

        L’erbologia cinese, la dietetica, e la cucina, devono molto agli alchimisti. Wei descrisse una teoria alchemica che divenne una pietra miliare della filosofia del Qigong: "Cose di natura simile (tong lei) causano dei cambiamenti l'una con l'altra. Questo non succede se c'è la similarità." Sfortunatamente molti dei suoi testi sono scritti in uno stile oscuro, pieno di metafore e simbolismo criptico, forse destinati a proteggere le informazioni dai non iniziati ed a stimolare la memoria degli studenti che avevano già imparato questi metodi. Tuttavia, l'idea di Wei, in cui il simile influenza il simile - o come qualcun altro preferisce definirla: la teoria della corrispondenza e affinità - influenzò lo sviluppo delle pratiche del Qigong moderno. Per esempio, Wei associò l'est e l'alba con l'elemento del legno.

        Gli studenti di Qigong si alzano presto e si rivolgono ad est per curare il fegato, l'elemento legno interno del corpo. Wei credeva che una mente calma, un'attitudine pacifica, ed una pratica costante, rendono il Qi capace di scorrere attraverso l'intero corpo, creando l'elisir d'oro della salute e della longevità. Nel secondo secolo d.C., il grande medico HuaTuo espresse la stessa saggezza quando ricordò ad un suo studente: "Il cardine della porta si arrugginisce se non si usa."

        L'opera di Wei Bo-yang fu seguita da numerose enciclopedie del Qigong e della coltivazione taoista, tra cui emergono: il "Bao Pu Zi" ("Il Maestro Che Abbraccia la Semplicità") (320 d.C.) di Ge Hong, un compilatore di tecniche, principalmente, di longevità ed alchimia della Cina meridionale; "Yang Xing Yan Ming Lu" ("Registrazione della coltivazione della natura e del prolungamento della vita") di Tao Hong-jing (456 - 536 d.C.), contiene capitoli sul Daoyin, sulla dietetica e sul Qigong sessuale; il "Qian Jin Yao Fang" ("Preziose formule mediche") di Sun Si Miao (581 - 682 d.C.), è un classico di medicina Cinese.

        Il "Canone taoista", una collezione letteraria di 1120 volumi, contiene virtualmente tutti i testi antichi associati con il Qigong, incluso uno, specificatamente dedicato al soggetto: il "Classico del daoyin". Il testo fu probabilmente compilato intorno al 1145 d.C., quando fu menzionato per la prima volta in un riferimento bibliografico. Gli esercizi in esso, tuttavia, risalgono alla fine del sesto secolo. I metodi descritti coincidono notevolmente con esercizi e meditazioni di Qigong tuttora insegnati in Cina. Anche lo scopo del Qigong è rimasto lo stesso.

        Secondo il "Classico del Daoyin", l’adepto impara ad "espellere le malattie, estendere i suoi anni e prolungarsi la vita". Anche il "Canone Taoista" contiene migliaia di visualizzazioni terapeutiche e mistiche. Il testo del "Classico del Daoyin" è contenuto anche nell’opera dell'undicesimo secolo, intitolata: "Yun Ji QI Qian" ("Il sacchetto di nuvole in sette tavole"), che comprende anche importanti commentari sulle grandi opere della meditazione taoista.

        La produzione letteraria riguardante il Qigong prosegue, fino ad arrivare ad un'opera relativamente recente, intitolata: "Neigong tu shuo" ("Spiegazione illustrata del Neigong", dove Neigong = Qigong), scritta da Wang Zu-yuan nel 1881, che include i primi diagrammi e dettagli della pratica degli stili contemporanei più popolari. L’Immaginario Terapeutico, il nuovo, le più recenti avanscoperte della medicina occidentale, hanno una lunga e venerabile storia in Cina.

        Va oltre lo scopo di quest'opera il coprire tutti gli eventi della storia del Qigong, poiché ci sono migliaia di stili creati da individui, famiglie o monasteri, trasmessi solo in particolari sette religiose e famiglie, o gruppi di adepti. Questi stili segreti non furono mai trascritti, e molti scomparvero come risultato di un'irrazionale paura che le tecniche del Qigong marziale fossero usate dai propri nemici, o perché nessuno era ritenuto degno di ricevere i preziosi insegnamenti del Maestro.

        Molti praticanti di Qigong morirono in Cina durante la Rivolta dei Boxer (1898-1900). I Boxer credevano falsamente che Qigong e rituali sciamanici potessero rendere i praticanti invulnerabili ai proiettili degli invasori.

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