"La Via del Qigong"

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Storia recente del Qigong

Influenze esterne nello sviluppo del Qigong

Origini e significato del nome Qigong

Energia vitale nelle altre culture

Applicazioni Mediche del Qigong

Accenni al pensiero cinese

Classificazioni del Qigong

Principi teorici del Qigong

Qigong statico: posizioni base

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Articoli pubblicati

"Ba Duanjin" (gli "Otto Broccati")

Uno strumento prezioso

Il Sorriso ed il Qigong

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Pagina aggiornata il: 01/02/2015

Influenze Esterne

 

        Le tecniche e le scuole di Qigong si sono sviluppate anche in risposta alle influenze dallo Yoga indiano e dal Buddhismo tibetano.

        Per quanto riguarda le influenze dello yoga indiano, la somiglianza tra lo yoga indiano ed il Qigong cinese è notevole, e  non è una mera coincidenza. Lo Yoga è probabilmente anche più antico del Qigong, e può aver influenzato il suo sviluppo.Si possono vedere statue di yogi seduti nella posizione del loto risalenti fino alla civiltà di Mohenjo-Daro, dal venticinquesimo al ventesimo secolo a.C. Alcune tecniche furono sicuramente introdotte in Cina dai primi pellegrini e monaci buddisti già nel primo secolo d.C. Nel sesto secolo la filosofia Sankhya, la base filosofica Hindu dello Yoga, fu tradotta in cinese. Molti Cinesi riconobbero l’India come centro della cultura.

        Le informazioni viaggiarono in entrambe le direzioni. J. Needham esplorò la storia di questo scambio nel quinto vol. della sua opera (Science and Civilization in China): "In un solo anno, il 692 d.C., missioni da cinque stati indiani … portarono tributi nella capitale cinese." Trent’anni più tardi, il re dello stato indiano di Kanci "costruì un tempio dedicato alla Cina, e chiese all’imperatore un’iscrizione che gli desse un nome."

        Nel 644 d.C., come i cinesi stavano traducendo i testi dello yoga in cinese, il re di Kamarupa ordinò che il classico della filosofia taoista "Dao De Jing" (Classico della Via e della Virtù), fosse tradotto in sanscrito. La susseguente controversia riguardante la traduzione dei termini tecnici cinesi in accurati termini equivalenti in sanscrito, rivela l’alto livello di interesse dell’India nella cultura cinese. Questo era anche un periodo importante per lo sviluppo e per la diffusione dello Hatha Yoga. Noi presumiamo che allo stesso tempo in cui lo Yoga fu introdotto in Cina, gli yogi indiani stavano anche portando tecniche taoiste di meditazione e di Qigong in India.

        Le antiche storie degli eremiti taoisti e degli yogi indiani, sono incredibilmente simili. Gli adepti spirituali di entrambe le tradizioni praticavano la meditazione nelle grotte montane e negli eremitaggi lungo i fiumi. Nella letteratura Tamil, dell’India meridionale, dal nono al tredicesimo secolo, si legge di diciotto alchimisti maghi (sittar), due dei quali vennero dalla Cina.        

        Lo scambio tra lo Yoga indiano e il Qigong cinese continua tutt’ora. Zhang He, un importante scrittore cinese di testi sul Qigong, ha anche scritto un testo sullo Yoga. Un suo insegnante, Dr. Henry K.S. Wong, fu un primo sponsor del Maharishi Mahesh Yogi e di Swami Satchidananda, prima del loro arrivo in occidente. Il Dr. Wong insegnò yoga a Hong Kong per quasi venticinque anni e sviluppò una particolare integrazione del Pranayama indiano e degli esercizi di respirazione di Qigong.

        Il Buddhismo Tibetano, conosciuto in cinese come "Mi Zong" (lett. Scuola Esoterica), nell'ottavo secolo d.C., giunse in Cina, dove aveva il suo centro intorno alla capitale Changan. Secondo lo studioso buddhista Kenneth Ch'en, la scuola si estinse rapidamente dopo l'anno 774. Tuttavia il Qigong tibetano buddhista (Mizong Qigong) rimase. Secondo uno studioso, ricercatore della Harvard University, presso il Centro di ricerca per l'Asia orientale, Holmes Welch: "Durante il periodo repubblicano (1911 - 1948), i lama tibetani avevano una comunità religiosa in Cina, almeno quanto l'avevano in Europa… i laici ricchi divennero loro discepoli per avere istruzioni da essi sulle esercitazioni sui poteri paranormali." Welch dette una dimostrazione del Qigong tibetano in Hong Kong, durante la quale un anziano maestro di ottanta anni, provò senza successo ad usare il Qi per spingere le persone, senza toccarle. Un conoscente di Mr Welch, un precedente impiegato dell'ufficio del New York Times, di Shanghai, affermò che un suo insegnante, Yeh Wanzhi, discepolo di un lama tibetano, poteva curare con l’imposizione delle mani, e che gli era stata insegnata la tecnica del "jin gang pi" ("pelle come diamante"). Entrambe le abilità sono ben conosciute nel tradizionale Qigong cinese.

        Nella traduzione dello studioso buddhista Garma C.C. Chang di alcuni testi tibetani trasmessi da un guru ad un lama molto noto durante il periodo repubblicano, ci sono riferimenti a tecniche simili al Qigong: espirazione di tossine e blocchi spirituali, metodi per la circolazione del respiro, "assorbimento del prana (= Qi) dei cinque elementi, in cinque differenti colori…", uso di movimenti degli animali, come la tigre, la tartaruga, o il leone, per raccogliere o diffondere l'energia interna. Queste tecniche erano probabilmente molto popolari nelle regioni di confine tra il Tibet e la Cina. Nella provincia cinese dello Yunnan, alcune tecniche di Qigong, provenienti dall'arte marziale tibetana del "Ruggito del leone" (Senge Ngawa), si sono mescolate con quelle del "Pugilato della Gru bianca" per produrre unici metodi Sino-Tibetani di combattimento e coltivazione del Qi. Considerando le relazioni post-comuniste tra Cina e Tibet, c'è da dubitare seriamente se questi scambi amichevoli fossero comuni dopo il 1949. Tuttavia, molti attuali maestri di Qigong reclamano un lignaggio di Mizong Qigong, ed includono canti o mantra in tibetano o sanscrito nella loro pratica, più comunemente "Om Ah Hung" o "Om Mani Padme Hung", invocazioni alla personificazione buddhista della Compassione.

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